martedì 6 dicembre 2016

Le contraddizioni di un referendum



Anche ad Atri il NO ha stravinto con il 61,16% contro il 38,84%, una vittoria che qualche assessore della maggioranza ha voluto far passare come successo della propria coalizione,  e purtroppo per loro non è così. 


Per prima cosa bisogna dire che questo referendum ha due chiavi di lettura, da una parte i sostenitori del SI, che hanno combattuto per far passare delle riforme che in un certo senso facevano parte del loro programma, anche se Renzi ha voluto metterci la faccia credendo di vincere. Dall’altra parte chi ha sostenuto il NO, non tutti lo hanno fatto perché convinti che i quesiti fossero da bocciare, soprattutto Forza Italia, che con il suo leader ha sempre appoggiato e sostenuto insieme a Renzi  le riforme inserite nel referendum, per poi salire sul carro del NO non avendo ricevuto il solito contentino nella scelta del Presidente della Repubblica. Stessa cosa per il Movimento 5 stelle, che per stessa ammissione di Grillo non riteneva le ragioni del SI tutte sbagliate, infatti ha invitato i cittadini a votare con la pancia, come dire “vietato riflettere per non votare Renzi-SI”. Non è difficile intuire che la chiave di lettura del NO è stata quello di voler mandare a casa Renzi a tutti i costi, essendosi i cittadini accorti che la politica renziana non è stata altro che continuare se non peggiorare quella di chi lo ha preceduto. Se a livello nazionale si è voluto colpire Renzi, analizzando la situazione locale mi sono accorto di una cosa molto significativa e penso che molti atriani se ne siano accorti insieme a me. Tenendo sempre conto che chi ha votato NO lo ha fatto soprattutto per mandare a casa Renzi, ad Atri il risultato del No avrebbe dovuto superare il 70%, visto che la maggioranza nelle ultime comunali ha conquistato 3500 voti, mentre al referendum il NO ha guadagnato 3677: 177 voti di scarto sembrano pochini se si considera che il NO oltre a Forza Italia è sostenuto da una parte del PD che ad Atri raggiunge una quota importante e dal M5S che ha più di 1500 voti e dalla sinistra radicale da parte della quale possiamo vantare anche qualche voto importante. Conti alla mano, sempre se la matematica non è un’opinione, penso che per la maggioranza che amministra Atri abbia poco da festeggiare.
SANDRO SPADA 

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