domenica 15 dicembre 2013

NE' CON LO STATO NE' COI FORCONI - PER UN'ALTERNATIVA PROLETARIA AL POTERE DEI CAPITALISTI E DEI BANCHIERI

Il PCL non sta né con lo Stato, né col Movimento 9 Dicembre. Non abbiamo alcun pregiudizio a intervenire a sostegno di rivendicazioni progressiste di strati impoveriti di piccola borghesia. L'abbiamo fatto col movimento dei pastori sardi, l'abbiamo fatto un anno fa con la lotta dei tassisti. E' parte della lotta per un blocco sociale alternativo, entro una logica di classe.
Ma altra cosa è porsi a rimorchio di una dinamica reazionaria. Non siamo stati coi Forconi in Sicilia, non stiamo oggi coi loro prosecutori. Al tempo stesso proprio quanto sta avvenendo pone una volta di più l'esigenza e l'urgenza di una svolta anticapitalista del movimento operaio. Abolire il debito pubblico verso le banche (con garanzie per il piccolo risparmio), nazionalizzare le banche, senza indennizzo per i grandi
azionisti, e unificarle in un'unica banca pubblica sotto controllo sociale, sono la condizione decisiva per liberare milioni di famiglie dall'oppressione del capitale finanziario, dalla stretta del credito, dal
cappio di mutui usurai.
Se il movimento operaio si battesse per queste rivendicazioni potrebbe prendere la testa della rabbia sociale e di rivolta di settori ampi di piccola borghesia, disgregando il blocco sociale reazionario, e chiudendo lo spazio di manovra della demagogia fascistoide. Ma una simile battaglia di massa implica la lotta per un'alternativa di potere. Che spazzi via il governo del capitale, i suoi partiti, il suo Stato. Solo una Repubblica dei lavoratori può liberare assieme alla classe operaia la maggioranza della società: è l'unica reale rivoluzione possibile. Il PCL si batte e si batterà, in ogni movimento di classe o progressivo, per questa prospettiva.
“Giunta militare” o governo dei lavoratori: queste parole d'ordine indicano simbolicamente due prospettive contrapposte, due opposte dinamiche di classe. Il bivio strategico tra rivoluzione e reazione percorre, in forme diverse, l'intero scenario italiano, in un quadro di massima crisi sociale, politica, istituzionale.

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