lunedì 29 aprile 2013

QUER PASTICCIACCIO BRUTTO...


Finalmente ce l’hanno fatta: dopo due mesi, nei quali hanno ridicolizzato il loro segretario Bersani e distrutto l’intero partito, nasce il solito governo all’Italiana, ovvero un calderone di politici manovrabili dalla BCE e da Confindustria. Ancora una volta gli elettori sono stati presi per i fondelli da un PD che non è riuscito nemmeno ad eleggere il Presidente della Repubblica, bruciando Marini e Prodi in un solo giorno e non per volere altrui, ma per un disegno ben preciso eseguito all’interno dello stesso PD, con 101 parlamentari che hanno cambiato le carte in tavola non rispettando ciò che avevano deciso in assemblea.

Quello che temevamo in campagna elettorale si sta verificando; il nuovo governo è pronto a continuare il lavoro lasciato in sospeso da Monti. Il tentativo di Bersani di creare un governo con il M5S sarebbe servito solo a renderlo meno evidente. Ecco perché il movimento di Grillo e Casaleggio non ha voluto sostenere un governo con il PD: del resto non sarebbero stati in grado di governare loro stessi, applicando gran parte del programma presentato in campagna elettorale in uno stato di cose presente.  Inutile prenderci in giro: la rielezione di Napolitano, avvenuta con supplica in ginocchio di tutta la classe politica, M5S escluso, era già stata prevista da coloro che hanno voluto sin dal primo momento un governo PD-PDL, ma bisognava convincere il presidente uscente, il quale in più riprese aveva dichiarato non esserci i presupposti per una sua ricandidatura. L’unica cosa per un paese serio era quella di rinunciare a Napolitano, non solo perché non c’erano stati precedenti di un secondo settennato, ma per una cosa ben più importante: per il fatto che Napolitano ha gestito la questione sulle intercettazioni tra lui e l’ex ministro Mancino, dove lo stesso Mancino faceva riferimento alla trattativa stato mafia. Premesso che Napolitano con tutto ciò non c'entrava nulla e che il telefono intercettato non era quello del Quirinale, io mi chiedo se non sarebbe stato opportuno dare quell’intercettazione al magistrato competente.  Napolitano era l’unico presidente che poteva garantire un governo formato da PD-PDL, un vero e proprio pasticcio pronto a difendere l’ormai indifendibile sistema capitalista. Noi ci auguriamo che questo governo possa dare qualche segnale positivo soprattutto a chi oggi non ha un reddito o a chi lo sta perdendo. Quello che temiamo è che si faccia solo qualche misero ritocco per far credere che qualcosa sta cambiando. Non a caso è appena nato il governo e già si torna a parlare di spread, fiscal compact e Imu: praticamente siamo alle solite, torneranno a mettere le mani in tasca a quei pochi cittadini che hanno ancora qualche risparmio . Noi non dobbiamo permettere che ciò accada, per farlo c’è bisogno di una sinistra di classe, occorre unirci: basta con le divisioni interne alla sinistra radicale. Il M5S non è la vera alternativa al capitalismo, è parte integrante del capitalismo. Oggi sentiamo il dovere di alzare la voce per una rivoluzione ma senza violenza, basta con episodi isolati ma sanguinosi e mai esemplari: il nemico va eliminato con il voto non con le armi.
SPADA SANDRO

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